Abeti di risonanza di pregio
La tempesta Vaia del 2018 ha colpito le zone in cui crescono gli abeti di risonanza celebri in tutto il mondo perchè vi si ricavano violini di grande pregio.
La zona del Latemar colpita dagli schianti dell’ottobre 2018 è conosciuta in tutto il mondo per la presenza dei cosiddetti abeti di risonanza, alberi dal legno molto pregiato, utilizzati da secoli per la creazione delle casse di risonanza di violini e strumenti a corda. Già nel XVII secolo famosi maestri liutai come Stradivari utilizzavano gli abeti di risonanza di questa zona per creare i loro capolavori. Ci vogliono fra i 150 e i 200 anni, in modo che il tronco abbia un diametro di almeno 60 centimetri, per avere un tronco da violini e chitarre, anche di più da violoncelli. Sono alberi magici e per fortuna la tempesta non ha fatto tabula rasa, tanti sono rimasti. Va anche sottolineato che non è possibile riconoscerli a priori e sono comunque abbastanza distribuiti nelle foreste del territorio.
La produzione del legno di risonanza nella totalità della produzione del legno copre una fetta molto ristretta; il legno di risonanza è molto raro, è il prodotto di particolari condizioni climatiche circoscritte a pochissime zone e anche in queste particolari foreste non supera l’ 1% del fatturato totale. Ogni abete di risonanza deve essere tagliato durante il suo riposo vegetativo, ossia durante l’inverno, questo perché in questo periodo la pianta ha trasformato gli zuccheri in amidi e ciò garantirà alle tavole una minore appetibilità da parte di afidi e muffe. Questo fatto è di tale importanza che i maestri dopo aver scelto con cura le piante nel periodo estivo, quando è più evidente il loro pregio, tornano in bosco nel periodo da gennaio a febbraio per abbatterle tra tormente di neve e gelo; e tra le altre cose vuole il caso che queste piante crescano prevalentemente sopra i 1300 metri di altezza
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