Il 2019 sarà l'anno della svolta
In arrivo novità importanti sulla normativa provinciale per il commercio.
Mantenere i centri abitati vivi e vitali, anche nelle zone più isolate e periferiche, proteggendo il commercio nei piccoli paesi. Quella sul commercio è una competenza residuale dell’Autonomia e dunque non primaria. Allo Stato compete in via esclusiva inoltre la competenza “tutela e promozione della concorrenza”. In tale competenza rientrano, tra l’altro, le aperture domenicali degli esercizi commerciali e in questo settore le norme dello Stato non possono essere modificate a livello locale. “Vogliamo guadagnare spazi di autonomia sempre più ampi, per poter legiferare anche nel settore del commercio nel modo più utile allo sviluppo del nostro territorio. Così facendo potremo continuare a sostenere i piccoli negozi di paese, che possono efficacemente contrastare lo spopolamento delle zone di montagna, mantenendo vitale la rete sociale ed economica della comunità in cui operano” spiega l’assessore provinciale al commercio Philipp Achammer.
Attualmente esiste una norma di attuazione che regola l’insediamento delle attività di commercio al dettaglio nelle zone produttive, mentre gli orari di apertura dei negozi rimangono prerogativa dello Stato. Il decreto legislativo 146 del 7 luglio 2016 in materia di pianificazione urbanistica del settore commerciale che stabilisce che le Province autonome di Trento e Bolzano possono “prevedere, senza discriminazione tra gli operatori e nel rispetto del principio di proporzionalità, aree interdette agli esercizi commerciali e limitazioni per l’esercizio del commercio nelle zone produttive”. In particolare il decreto stabilisce che “le province, in relazione alla specificità topografica montana del territorio e alle particolari tradizioni che ne rappresentano l’identità, possono adottare misure di salvaguardia e riqualificazione delle attività commerciali, anche mediante piani di incentivazione” purché nel rispetto delle norme europee. In questo contesto si inserisce la legge n. 4 del 13 febbraio 1997 a sostegno delle piccole attività commerciali nelle zone periferiche. Tale strumento agevolativo noto come “Sostegno ai negozi di zia Emma” ed i cui criteri sono stabiliti con delibera n. 470 del 2 maggio 2017, con poco meno di 1 milione di euro l’anno, sostiene gli esercizi di vicinato con contributi compresi fra i 9.000 e 11.000 euro. Entrato in vigore nel 2014, nei primi quattro anni sono stati concessi 364 contributi a 86 esercizi delle zone periferiche o strutturalmente svantaggiate in provincia, per complessivi 3,7 milioni di euro. Per l’edizione 2018 sono state ammesse all’agevolazione 84 richieste da tutta la provincia, per 864.500 euro: Val Pusteria (16), Val Venosta (15), Burgraviato (14), Valle Isarco (11), Alta Valle Isarco (10), Salto-Sciliar (9) e Bassa Atesina-Oltradige (9).
Il 2019 sarà però l’anno della svolta per il settore del commercio. La Provincia sta lavorando in questi mesi alla nuova Legge provinciale sul commercio, che si pone come obiettivo quello di portare ordine nel settore, normando da un lato le nuove “forme” del commercio (forme speciali di vendita, vendite straordinarie, temporary store, etc.) affrontando nel dettaglio anche le questioni degli orari, del commercio itinerante e della rete dei distributori di carburante. Tenendo conto delle norme nazionali, il nuovo testo continuerà a perseguire la tutela dei piccoli negozi e delle attività a conduzione familiare, regolamentando il commercio al dettaglio nelle zone produttive e cercando regole condivise per gli orari di apertura dei negozi.
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